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La plusvalenza immobiliare inglese
Compriamo casa all'estero 17/03/2020 - 16:40

Cosi come il destino ti ha portato ad acquistare un immobile a Londra, per un trasferimento lavorativo o per finire gli studi, allo stesso modo può spingerti su altri fronti e costringerti, sempre che tu non sia Briatore, a vendere la tua House per acquistarne un'altra, da un'altra parte del mondo. Come l'Italia, anche l'Inghilterra mette le mani sulla plusvalenza immobiliare; vediamo come.

 

Per prima cosa è opportuno, quando si parla di tasse sulla plusvalenza, fare una distinzione tra persona fisica non residente in Inghilterra e persona giuridica.

Qualora il soggetto fosse persona fisica non residente in Inghilterra, quindi ad esempio un acquirente che ragiona in termini di investimento ai fini locativi, dal primo aprile 2015 è tassato da un'imposta proporzionale diretta del 28%; La base imponibile della suddetta percentuale, va ricercata nel delta (differenza) tra il valore di vendita e il valore di acquisto originario, tenendo conto di oneri sostenuti interamente detraibili. Si parla di Tax Allowance, per indicare l'aliquota che viene aggiunta al valore netto realizzato solo se quest'ultimo è superiore a 12.000 sterline.

Esempio numerico:

  • Valore di vendita = Vv
  • Valore di acquisto = Va
  • Costi deducibili = C
  • Valore netto realizzato = Vnr

La formula completa su cui calcolare il 28% è la seguente: Vv - (Va + C) = Vnr. Se il valore netto di realizzo è maggiore di 12.000 £ si calcola il 28% sull'eccedenza, mentre se è minore di 12.000 £ niente è dovuto a livello fiscale.

 

L'altra faccia della medaglia ospita le persone giuridiche, le quali godono di un trattamento fiscale decisamente più semplice rispetto alle persone fisiche; Ad oggi l'aliquota da applicare sulla base imponibile, prima fissa sul 19%, risulta pari al 18%.

 

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