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Vivere Green #3 - La Passivhaus
Vivere Green #3 - La Passivhaus 22/03/2020 - 16:55

Ti piacerebbe provare il brivido di ricevere una bolletta, con un importo pressochè pari a zero? Allora sei nel posto giusto!

 

Oggi parliamo di Passivhaus. Se per molti esperti del settore, la Passivhaus, è l'abitazione del futuro, è bene ricordarsi che ha la stessa età anagrifca di Internet.

Cosa significa letteralmente? "Casa passiva" "Edificio passivo", ed ha un DNA tutto tedesco proprio perchè la prima Passivahaus fu costruita in Germania, a Darmstadt, nel 1991. Da quell'anno in poi, ne susseguirono molteplici sempre più grandi e adatte ad ospitare anche più familgie, il tutto il resto dell'Europa.

Il nostro Bel Paese inizia a farci i conti, anche se per ora è dedicata solo ad una nicchia del mercato immobiliare che già predilige le case prefabbricate. C'è da dire che anche la Passivhaus viene montata direttamente in loco.

 

Ti stai chiedendo come funziona nello specifico e a cosa serve?

La parola d'ordine è sempre la stessa: risparmio energetico. Nel concreto, questa tipologia di immobile, cerca di migliorare il consumo energetico di una normale abitazione, sfruttando dispositivi passivi che sono delle vere e proprie massi di accumulo termico. Questo è fondamentale perchè caldo e freddo non sono sempre presenti all'esterno, quando sono necessari all'interno dell'abitazione

Tali dispositivi permetteranno all'immobile di coprire il fabbisogno giornaliero energetico, atto al riscaldamento e al raffrescamento interno. Questo avviene in maniera totalmente passiva, a seguito di una somma di apporti da parte di ciascun dispositivo. Ad esempio:

  • Zero dispersione del calore apportato dagli elettrodomestici
  • Zero dispersione del calore prodotto dagli abitanti
  • Allocazione in punti strategici di opportune prese d'aria per raffrescare quanto basta
  • La sistemazione degli infissi in punti strategici per sfruttare i penetranti raggi solari
  • etc.

Tutti questi fattori furono messi in atto, nel 199, dal fisico Wolfgang Feist, il quale riusci ad affermare che una casa passiva ha bisogno del 90% in meno di energia rispetto a una casa tradizionale, e vengono rispettati particolari parametri:

  • indice energetico di riscaldamento < 15 kWh/m² anno;
  • indice energetico di raffrescamento < 15 kWh/m² anno;
  • indice energetico primario (riscaldamento, raffrescamento, deumidificazione, acqua calda sanitaria, corrente elettrica) < 120 kWh/m² anno;
  • classe comfort ISO 7730 A.

 

Questa tipologia di immobili merita un particolare occhio di riguardo circa la qualità dei materiali che vengono utilizzati

Il costo di queste materie prime, dipende dalla facilità nel reperirle e dalle caratteristiche richieste, ma approssivamente il costo medio si aggira sui 2.000 al mq, circa il 10/20% più cara rispetto a una casa tradizionale su base nazionale.

  • Impianto fotovoltaico e pannelli solari che può costare 10.000 – 15.000 euro;
  • Caldaia a pellet o biomassa da 5.000 – 8.000 euro;
  • Cappotto termico del tetto e delle pareti che può costare in media 50 -70 euro al mq;
  • Utilizzo di Infissi e finestre a doppio o triplo vetro da 400 – 600 euro al mq.

Impianti, pareti, ermeticità dell'immobile e resistenza alla condensa e alla formazione di umido, sono 4 punti fondamentali che Feist ha sicuramente tenuto conto: la prima passivhaus è ancora in piedi e ad oggi ne ha create quasi 10.000.